Provenienza: Isola di Bali, Indonesia
Dimensione: lunghezza 12 cm x profondità 12 cm x altezza 19 cm
Presso la religione induista, Vishnu (devanagari विष्णु, IAST Viṣṇu) è uno degli aspetti di Dio, nonché la seconda Persona della Trimurti (chiamata anche Trinità indù, composta da Brahma, Vishnu e Shiva), all'interno della quale è conosciuto come il Conservatore. Viene più comunemente identificato con le sue incarnazioni, gli avatar, in particolar modo con Krishna e Rama. Vishnu è anche il marito di Lakshmi, la Dea dell'abbondanza. Nei Purana, Vishnu risiede sul monte Garuda, (l'aquila), sul quale, insieme ai rishi, aiuta a rompere la tregua tra Vritra e Indra. Vishnu è di solito illustrato in una forma umanoide dotata di quattro braccia, pelle blu, spesso seduto su di un fiore di loto. A volte nella sua forma onnipresente viene chiamato Hari.
Attributi teologici
Vishnu è considerata una divinità onnicomprensiva, avente diversi aspetti. È conosciuta, sia come purusha, mahä purusha o paramätma, l'Anima Suprema, sia come sheshin o Totalità, nella quale sono contenute tutte le anime. Rappresenta anche Bhagavat dove il termine bhâga significa Gloria Divina. Vishnu possiede sei qualità divine:
- jñäna (onniscienza)
- aishvarya (autorevolezza)
- sakti (potenza)
- bala (energia)
- vërya (immutabilità)
- tèjas (lucentezza)
Garuda: Mitico uccello divino, cavalcatura di
Vishnu, l'unico tra gli esseri mitici di primario rilievo nella mitologia indiana ad essere dotato di ali, che invece sono tra i più comuni attributi divini presso le altre civiltà. Garuda si presenta come un ibrido fra uomo ed uccello; ma, mentre la compresenza di questi due elementi risulta costante, il loro peso relativo varia molto nel tempo. In linea generale si può affermare che si passa da una umanizzazione minima negli esemplari artistici più antichi (uccello a becco di pappagallo, con le sole orecchie umane, Sanchi Stupa, I sec. d.C.), fino ad una quasi totale scomparsa dei caratteri ornitomorfi, che si riducono, in epoca medievale, alle sole ali. L'aspetto più frequentemente testimoniato nelle raffigurazioni, ce lo mostra col corpo umano e le ali e la testa di uccello; i caratteri ornitomorfi rimandano più al pappagallo che all'aquila, come si ritiene comunemente. Anche nei casi in cui il viso tende ad umanizzarsi, il naso assume una tipica conformazione a becco d'uccello, che lo rende molto simile ai giapponesi
Tengu. Un elemento sporadico sono le braccia, che a volte si affiancano alle ali, a volte sono invece da queste sostituite.