Provenienza: Isola di Bali, Indonesia
Dimensioni (massimo ingombro): lunghezza cm 83 x profondità cm 50 x altezza cm 155
La spiritualità indù contempla molte divinità, che ricoprono ruoli importanti nell’espressione della sua particolare cosmogonia. Shiva è uno di questi esseri divini e riveste un ruolo fondamentale: è la divinità induista che esprime in modo armonico le contrapposizioni presenti nella spiritualità di questa religione e che oscillano tra l’ascesi mistica e la sensualità carnale, insieme a Brahma e Vishnu, gli altri componenti della triade divina.
Secondo la cultura induista, Brahma è l’essere supremo definito ‘creatore’, Vishnu è colui che ‘tutela a preserva’ mentre Shiva è descritto come il ‘distruttore’ per definizione. La funzione di Shiva è quella di dissolvere totalmente tutti i mondi che sono stati creati, una volta che la creazione è stata completata. Il processo distruttivo di Shiva, però, non ha connotazioni negative bensì estremamente positive in quanto si tratta di un passaggio costruttivo che rinnova e trasmuta l’energia e la vita per la prosperità del mondo e delle creature che lo abitano.
La distruzione di Shiva è orientata a permettere la rigenerazione, il rinnovamento di ogni forma di vita così da agevolare la trasmutazione, lo sviluppo o le trasformazioni del mondo della natura. Si tratta di un tipo di distruzione creativo che porta nuova linfa e rinnovate possibilità di espressione. È proprio grazie a questo tipo di cambiamento che è possibile rendere agevole e naturale il passaggio da uno stadio alla sua naturale nuova forma e ciò è valido sia per le cose che per le situazioni.
Il fatto che Shiva sia il ‘distruttore’ del cosmo al termine di qualunque ciclo, condizione indispensabile per consentire la successiva fase di creazione, lo porta ad essere definito il ‘grande asceta’, che rinuncia ad adottare qualunque tipo di debolezza e appagamento per dedicarsi invece alla meditazione come strumento per raggiungere la perfezione e la felicità suprema.
Shiva, inoltre, è lodato anche per il suo essere mistico e per la sua virtù di castità. Considerato il patrono dei bramini e degli yogi, è inoltre colui che protegge tutti i testi sacri e in particolare i Veda. Sommo adepto della disciplina dello Yoga, incarna il prototipo del completo dominio sui sensi, esempio per ogni asceta errante.
Le caratteristiche misteriose e complesse della sua personalità si esprimono al meglio in tutte le 1008 definizioni che gli sono state attribuite e nella molteplicità delle immagini nate dall’ispirazione originata dagli articolati racconti mitologici intrecciati attorno alla sua figura.
Shiva è noto con molti altri nomi: Śiva, Śiwa, Shankara (‘Propizio’), Shambhu (‘Benefattore’), Ntaraja (‘Signore della danza’), Mahesha (‘Grande Signore’), Sadashiva (‘Shiva eterno’), Mahadeva (‘Grande Dio’), Pashupati (‘Signore delle anime’), Ishana (‘il Sovrano’), Vishvanatha (‘Signore dell’Universo’), Gangadhara (‘Portatore della Ganga’) e ancora molte altre definizioni.